Blurb
Parlare di calcio per non parlarne. Alex Bellos ha attraversato l'immensa patria del bel gioco per trovare nel pallone e nei suoi protagonisti ricchissimi professionisti o sconosciuti pedatori che siano - la chiave con cui interpretare e spiegare i misteri di un popolo e i suoi eccessi. Perché in tutte le arti, in ogni forma di costume (dalla danza alla musica, dalla religiosità animistica alle soap opera, dalla sessualità al... calcio), lo stile di vita brasiliano è quello dell'impossibile e sublime eclettismo. Nel caso del calcio, poi, magia, fanatismo e arte di arrangiarsi sono le molte facce di un carattere nazionale inafferrabile: dai club di tifosi più accesi e pericolosi, ai santuari pieni di reliquie calcistiche, dagli stregoni assoldati dalle società per scacciare il presunto malocchio che le fa perdere al disoccupato dal look stravagante che viene pagato dagli sponsor per mostrarsi nelle immagini dei grandi eventi sportivi, dal calcio-fango giocato sulle rive dei fiumi amazzonici al nostalgico che gestisce l'unica bottega del Paese di calcio-bottoni, ogni personaggio di questo continente di umanità che si chiama Brasile contribuisce al fascino delle sue insolubili contraddizioni. Ma altri contrasti vanno aggiunti, come lo strapotere dei dirigenti di società, spesso deputati nazionali, o una Federazione calcistica nazionale corrotta, che, a detta di alcuni, ha trasformato il mercato interno in una vetrina per i club europei.
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