Architettura dell'informazione: dagli oggetti quotidiani al web]

by Luca Rosati

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Quarta:Avete mai sperimentato la frustrazione che deriva dall’incapacità di trovare quello che state cercando? Vi siete sentiti disorientati tra gli scaffali di un nuovo ipermercato, o tra le pagine di un sito web? Se la risposta è “sì”, allora forse questo libro fa per voi, perché qui si discute di come mettere ordine. Mettere ordine per trovare cose, artefatti (fisici o digitali), informazioni.Non è un libro per tecnici, o per chi è alla ricerca di soluzioni preconfezionate, ma questo non vuol dire che non sia un libro pratico, perché insegna a pensare, o meglio a comprendere le strutture, gli strumenti, in definitiva le architetture che stanno dietro a sistemi informativi che funzionano, che non disorientano ma appaiono subito chiari, percorribili, senza dover perdere tempo a imparare nuovi modelli di utilizzo. In quest’ottica la trasversalità di molti concetti di architettura dell’informazione diventa una necessità a cui il designer (sia esso architetto, webmaster, artigiano...) non può sottrarsi.Un testo “agile”, scritto senza mai perdere di vista il bisogno di coerenza di sistemi informativi e relative interfacce, requisito base affinché la circolarità dell’informazione si traduca in pratica, affinché da conoscenza l’utente possa facilmente arrivare a “nuova conoscenza”... Il mio concetto di architettura abbraccia l’intero ambiente della vita umana– William MorrisAletta sinistra:Un famosissimo proverbio cinese suggerisce che, se regali un pesce a un uomo affamato, lo fai felice per un giorno, ma se gli insegni a pescare lo fai felice per tutta la vita.Ora, non so se Luca Rosati, con questo libro, possa farci felici per tutta la vita (temo di no), ma indubbiamente ci insegna a pescare o, fuor di metafora, a mettere ordine non solo nei siti web, ma anche in un supermercato e, forse, persino nella nostra stanza (la mia sarebbe un ottimo terreno di test: ci devo provare, poi vi racconto).Interessante è rendersi conto che, per mettere ordine, è fondamentale porre in discussione la nostra idea dell’ordine, concedersi il lusso dell’incoerenza, per arrivare a nuove forme di coerenza, più utili al nostro scopo. In fondo, “coerente” e “coeso” hanno la stessaradice e non è certo un caso...Non fatevi prendere dal panico: è tutto molto più logico e intuitivo di come sembra a prima vista. L’abbiamo sempre saputo, solo che non sapevamo di saperlo.I fan della tecnica, delle sigle, dei decaloghi odieranno questo libro, proprio perché è un libro intelligente, una visione di largo respiro, con ottime basi teoriche. Tuttavia è tutt’altro che un testo teorico. Anzi: è un testo estremamente pratico, formativo... anche se la pratica sta nel fornire gli strumenti per pensare le classificazioni e non una serie di esempi precotti.È inquietante e rilassante allo stesso tempo.Dalla prefazione di Sofia PostaiAletta destra:Luca Rosati, Laurea in Lettere e Master in Tecnologia e Comunicazione Multimediale, è uno dei più apprezzati architetti dell’informazione italiani. Con questo ruolo ha coordinato progetti internet e intranet per importanti clienti nazionali, per piccole e medie imprese e per la pubblica amministrazione. Insegna Architettura dell’Informazione e Interazione Uomo-Computer all’Università per Stranieri di Perugia, e in diversi master universitari. Inoltre svolge formazione per aziende e pubblica amministrazione. È coautore dei volumi: Organizzare la conoscenza (Tecniche Nuove 2006); Rete Pubblica (Guerra 2007); Web 2.0 (Il Sole 24 Ore 2007). Con Federica Venier ha curato il volume Rete Retorica (Guerra 2005).

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